Care amiche e cari amici
Il sovrapporsi di impegni e lo spostamento delle date di alcuni laboratori non ci consentono di proporre l'incontro di gennaio. Ci ritroveremo a febbraio; vi resta perciò tanto tempo per scrivere!
Auguriamo a tutti BUON ANNO e ARRIVEDERCI NEL 2014
Arcipoesia
Incontri mensili di divagazioni poetiche
D i v a g a z i o n i p o e t i c h e
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini
31 dicembre 2013
28 dicembre 2013
FERNANDO BANDINI Quando muore un poeta è come se fosse morta una parte di noi
Fossero i miei versi
Fossero i miei versi quello che la neve
è per i bambini quando si svegliano
e guardano dal vetro sbalorditi la lieve
polvere caduta da lontani mondi.
Fossero i miei versi quello che l’acqua
di maggio è per i meli dalla foglia lustra
quello che il vento è per i pini (una frusta
verde che schiocca sulla selva e sul pascolo).
Quello che per i pesci guizzanti è la ghiotta
esca, per il tordo bottaccio
la trappola insidiosa fatto col setaccio
di casa ancora sporco di farina.
Capaci di catturare, capaci di ferire,
capaci di serbare un segno segreto,
un mistero d’origine nel lieto
turbinio delle cose che lievita la massa.
Fossero i miei versi quello che le stelle
sono per la notte quando esplodono in cielo
come larghi rododendri sullo stelo
d’un sospiro che veglia alle finestre.
Fossero i miei versi di bella fattura
ma nutriti di umana realtà.
aria della lotta e pane del riposo.
**
Fernando Bandini -Vicenza 1931- Vicenza 25 dicembre 2013
poeta e critico letterario, ha insegnato stilistica e metrica italiana all’istituto di filologia neolatina dell’Univesità di Padova e letteratura italiana moderna all’Università di Ginevra. Esordì con la raccolta In modo lampante (Neri Pozza, Venezia 1962), seguita da Per partito preso (ibid. 1965). Entrò nella collana mondadoriana “Lo Specchio” nel ’69 con Memoria del futuro; nella stessa collana pubblicò La mantide e la città (1979). E’ autore anche di poesia latina, apprezzata in sede internazionale. Ha dedicato studi critici alla lirica italiana del novecento; curato edizioni di G. Leopardi, Canti, (Garzanti, Milano, 1975); G. Giudici, Poesie scelte, (Mondadori, Milano 1975). Tra le sue raccolte poetiche Il ritorno della cometa. Santi di Dicembre (Ed. A.I., Padova, 1985); (Garzanti, Milano, 1994); Meridiano di Greenwich (ibid.,1998)
da Cartesensibili,wordpress,com
Fossero i miei versi quello che la neve
è per i bambini quando si svegliano
e guardano dal vetro sbalorditi la lieve
polvere caduta da lontani mondi.
Fossero i miei versi quello che l’acqua
di maggio è per i meli dalla foglia lustra
quello che il vento è per i pini (una frusta
verde che schiocca sulla selva e sul pascolo).
Quello che per i pesci guizzanti è la ghiotta
esca, per il tordo bottaccio
la trappola insidiosa fatto col setaccio
di casa ancora sporco di farina.
Capaci di catturare, capaci di ferire,
capaci di serbare un segno segreto,
un mistero d’origine nel lieto
turbinio delle cose che lievita la massa.
Fossero i miei versi quello che le stelle
sono per la notte quando esplodono in cielo
come larghi rododendri sullo stelo
d’un sospiro che veglia alle finestre.
Fossero i miei versi di bella fattura
ma nutriti di umana realtà.
aria della lotta e pane del riposo.
**
Fernando Bandini -Vicenza 1931- Vicenza 25 dicembre 2013
poeta e critico letterario, ha insegnato stilistica e metrica italiana all’istituto di filologia neolatina dell’Univesità di Padova e letteratura italiana moderna all’Università di Ginevra. Esordì con la raccolta In modo lampante (Neri Pozza, Venezia 1962), seguita da Per partito preso (ibid. 1965). Entrò nella collana mondadoriana “Lo Specchio” nel ’69 con Memoria del futuro; nella stessa collana pubblicò La mantide e la città (1979). E’ autore anche di poesia latina, apprezzata in sede internazionale. Ha dedicato studi critici alla lirica italiana del novecento; curato edizioni di G. Leopardi, Canti, (Garzanti, Milano, 1975); G. Giudici, Poesie scelte, (Mondadori, Milano 1975). Tra le sue raccolte poetiche Il ritorno della cometa. Santi di Dicembre (Ed. A.I., Padova, 1985); (Garzanti, Milano, 1994); Meridiano di Greenwich (ibid.,1998)
da Cartesensibili,wordpress,com
24 dicembre 2013
Auguro a tutti e tutte un sereno Natale con le parole coraggiose di Nelson Mandela
Dal profondo della notte che mi avvolge,
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.
da Marisa
Nera come un pozzo da un polo all'altro,
Ringrazio qualunque dio esista
Per la mia anima invincibile.
Nella feroce morsa della circostanza
Non ho arretrato né gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma non chino.
Oltre questo luogo d'ira e lacrime
Incombe il solo Orrore delle ombre,
E ancora la minaccia degli anni
Mi trova e mi troverà senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino;
Io sono il capitano della mia anima.
da Marisa
30 novembre 2013
21 novembre 2013
PREMIO LORENZO MONTANO
PREMIO LORENZO MONTANO
FORUM DI ANTEREM
Sabato 23 e domenica 24 novembre 2013
Sabato 23 e domenica 24 novembre 2013 negli spazi della Biblioteca Civica di Verona, via Cappello 43, in occasione del Forum di poesia promosso da Anterem, gli appuntamenti saranno numerosi.
Momento privilegiato delle due giornate sarà la cerimonia conclusiva del Premio Lorenzo Montano, alle ore 17.
Saranno premiati:
Pascal Gabellone (Francia) per “Opere scelte”
Giovanni Duminuco (Italia) per “Raccolta inedita”
Peter Carravetta (USA) per “Opera edita”
Gabriele Gabbia (Italia) per “Una poesia inedita”
Paolo Ferrari (Italia) per “Una prosa inedita”
Vogliamo creare un richiamo e un'offerta culturale diretti ad un pubblico vasto, di giovani e appassionati, con un orizzonte che vada oltre le mura di Verona, oltre l’Italia", affermano i curatori, Flavio Ermini e Ranieri Teti.
Il Premio Lorenzo Montano si propone come centro privilegiato per la libera circolazione delle idee e per la comprensione della realtà.
La Giuria è formata da poeti e intellettuali che cercano di aiutare lo spettatore a familiarizzare, e piacevolmente, con tutto ciò che nella poesia e nell’arte, nella psicoanalisi e nella musica è “ricerca”. Ciò è reso possibile dalla passione per la verità, passione che qualifica il Premio Lorenzo Montano come spazio di approfondimento e in pari tempo di alta divulgazione.
La finalità è di far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e le complesse problematiche del nostro tempo.
L’intento è di far amare a un numero sempre più vasto di lettori la grande poesia contemporanea e della modernità.
Il Premio Lorenzo Montano si propone come centro privilegiato per la libera circolazione delle idee e per la comprensione della realtà.
La Giuria è formata da poeti e intellettuali che cercano di aiutare lo spettatore a familiarizzare, e piacevolmente, con tutto ciò che nella poesia e nell’arte, nella psicoanalisi e nella musica è “ricerca”. Ciò è reso possibile dalla passione per la verità, passione che qualifica il Premio Lorenzo Montano come spazio di approfondimento e in pari tempo di alta divulgazione.
La finalità è di far emergere l’intima relazione che unisce la poesia e le complesse problematiche del nostro tempo.
L’intento è di far amare a un numero sempre più vasto di lettori la grande poesia contemporanea e della modernità.
Ecco il programma completo delle due giornate.Sabato 23 novembre
Ore
10.00 - L’ARTE DELLA PAROLA (1963-2013)
Convegno
per i cinquant’anni della poesia visiva
Ore
12.00 - POESIA VISIVA
L’attualità
di un’avanguardia del Novecento: inaugurazione della mostra (con autori di
grande rilievo come Miccini, Verdi, Pignotti, Niccolai, Perfetti,
Bergamini…)
Ore
14.30 - IL DIRE POETICO E GLI STRUMENTI CRITICI
Poesie,
prose e saggi degli autori finalisti al Premio Montano
Ore
15.30 - UNO SGUARDO SUI CONFINI
Pascal Gabellone dialoga
con Antonio Prete
Ore
17.00 - I VINCITORI DEL PREMIO
Premiazione
dei vincitori del Premio Lorenzo Montano
Ore
18.00 - LA POESIA CHE VERRÀ
I
poeti finalisti e vincitori del Premio Lorenzo Montano leggeranno la loro ultima
poesia
Domenica 24 novembre
Ore
11.00 - POESIA IN CONCERTO
Musiche originali degli
studenti delle classi di composizione del Conservatorio “Bonporti” di Trento e
Riva del Garda sui testi poetici e filosofici della rivista “Anterem” e dei
vincitori del Premio Lorenzo Montano
Il programma dettagliato
si trova sul sito: www.anteremedizioni.it
12 novembre 2013
SCIVOLO di Elisabetta Marchi
Scivolo e incespico sulle parole sdrucciole,
scavalco quelle tronche,
mi arrampico sugli apostrofi,
trattengo una romantica gioiosa parola perla naufragata dal mare per me, dallo sciabordio lieve di un'onda sciolta, da una rima stolta,
da una frase senza senso che ha dentro solo il suono del vento.
Vento come musica,
fronde di alberi che stormiscono come fossero melodie
che diventano parole.
Suoni, musiche, melodie, parole...
Ecco ora insieme ballano, piangono, contestano, si mescolano,
si allontanano, si ritrovano e sì fondono in un unico grande girotondo
sin da riempire tutto il mondo!
scavalco quelle tronche,
mi arrampico sugli apostrofi,
trattengo una romantica gioiosa parola perla naufragata dal mare per me, dallo sciabordio lieve di un'onda sciolta, da una rima stolta,
da una frase senza senso che ha dentro solo il suono del vento.
Vento come musica,
fronde di alberi che stormiscono come fossero melodie
che diventano parole.
Suoni, musiche, melodie, parole...
Ecco ora insieme ballano, piangono, contestano, si mescolano,
si allontanano, si ritrovano e sì fondono in un unico grande girotondo
sin da riempire tutto il mondo!
PARTO di Elisabetta Marchi
Via parto... vado lassù.... no laggiù...
nel profondo lago blu!
dove trovo una carpa poi una scarpa
e ancora un veliero un elmo col cimiero
una vela ammainata una slitta ghiacciata
una slitta ghiacciata sul lago dorato?
Ma questo è un sogno mancato
Esco dal lago dorato corro sul prato
trovo un filo spinato lo scavalco distratta mi strappo la giacca
giacca giacca delle mie brame vado così ridotta fino al reame?
La mi aspetta la regina che è diventata buona anzi no buonina
ha mangiato una mela che non era avvelenata
solo geneticamente modificata
così sì è un po' addolcita e il suo reame mi vuole regalare
ma dimmi tu cosa me ne potrò fare?
C'è il parco c'è il castello un grande ruscello
e cavalli e cani e gatti... roba da matti!
Ma io lì mica ci voglio stare
voglio salire su una mongolfiera e starci dalla mattina alla sera
guardare il mondo dall'alto in basso non mi parrà strano se qualcuno mi darà la mano
mano manina bella anche quella di mia sorella
ma se sarà quella di mia cugina non farò certo una bella rima!
nel profondo lago blu!
dove trovo una carpa poi una scarpa
e ancora un veliero un elmo col cimiero
una vela ammainata una slitta ghiacciata
una slitta ghiacciata sul lago dorato?
Ma questo è un sogno mancato
Esco dal lago dorato corro sul prato
trovo un filo spinato lo scavalco distratta mi strappo la giacca
giacca giacca delle mie brame vado così ridotta fino al reame?
La mi aspetta la regina che è diventata buona anzi no buonina
ha mangiato una mela che non era avvelenata
solo geneticamente modificata
così sì è un po' addolcita e il suo reame mi vuole regalare
ma dimmi tu cosa me ne potrò fare?
C'è il parco c'è il castello un grande ruscello
e cavalli e cani e gatti... roba da matti!
Ma io lì mica ci voglio stare
voglio salire su una mongolfiera e starci dalla mattina alla sera
guardare il mondo dall'alto in basso non mi parrà strano se qualcuno mi darà la mano
mano manina bella anche quella di mia sorella
ma se sarà quella di mia cugina non farò certo una bella rima!
31 ottobre 2013
IL SUONO DELLE PAROLE 11 NOVEMBRE ORE 20.30 all'Opificio dei Sensi di Ferrazze
21 ottobre 2013
FOGLIE D'AUTUNNO DI ELISABETTA MARCHI
Foglie
d’Autunno
Che
si sfogliano e si sfaldano
Veleggiano
e volteggiano
Si
riposano su asfalti poco accoglienti
Su
prati compiacenti
Su
piazze affollate
Su
terrazzi deserti di case fatiscenti.
pigre ingiallite pietosamente intristite
Intristite
da un autunno carico di nostalgica malinconia……
Ma
le foglie d’Autunno non desiderano un po’ di follia?
19 ottobre 2013
AUTUNNO di Bruna Meneghello
L'acqua incessante accoglie l'autunno,
macera le foglie rosse del pero,
le foglie d'oro del pioppo
che rallegravano l'azzurro del cielo .
Il vento ronzante s'insinua tra i vetri
che vorrebbero restare aperti ,
ma si incontrano con fragore
e serrano l'entrata alla tristezza.
Foglie rattrappite si rassegnano al distacco,
si appoggiano al piede de l 'albero
che con loro ha gioito del sole.
Altre vagando senza meta
porteranno l'intensità del giallo e del bruno
sul grigio dell'asfalto cittadino.
Il tepore novembrino tornerà,
troverà solo rami
nudi e nodosi
in attesa
di nuove compagne di giochi
nell'aria frizzante della primavera.
macera le foglie rosse del pero,
le foglie d'oro del pioppo
che rallegravano l'azzurro del cielo .
Il vento ronzante s'insinua tra i vetri
che vorrebbero restare aperti ,
ma si incontrano con fragore
e serrano l'entrata alla tristezza.
Foglie rattrappite si rassegnano al distacco,
si appoggiano al piede de l 'albero
che con loro ha gioito del sole.
Altre vagando senza meta
porteranno l'intensità del giallo e del bruno
sul grigio dell'asfalto cittadino.
Il tepore novembrino tornerà,
troverà solo rami
nudi e nodosi
in attesa
di nuove compagne di giochi
nell'aria frizzante della primavera.
Bruna Meneghello
18 ottobre 2013
IL DISTACCO Di Marisa Venturi
Umida di nebbia fradicia
s’avvita
in un giro di vento
Accolta dall’erba
decomposta.
s’avvita
in un giro di vento
Accolta dall’erba
decomposta.
C’è un senso tragico
nel ferale momento
dell’ultimo volo
E un patto
con la vita
nel ferale momento
dell’ultimo volo
E un patto
con la vita
Si nasce per lasciare
Lei
il ramo e le radici
Noi
le storie
all’ultimo atto.
Lei
il ramo e le radici
Noi
le storie
all’ultimo atto.
17 ottobre 2013
VEDER CADERE LE FOGLIE di Nazim Hikmet
Veder cadere le foglie
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.
(Nazim Hikmet)
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
Soprattutto se sono ippocastani
soprattutto se passano dei bimbi
soprattutto se il cielo è sereno
soprattutto se ho avuto, quel giorno,
una buona notizia
soprattutto se il cuore, quel giorno,
non mi fa male
soprattutto se credo, quel giorno,
che quella che amo mi ami
soprattutto se quel giorno
mi sento d'accordo
con gli uomini e con me stesso.
Veder cadere le foglie mi lacera dentro
soprattutto le foglie dei viali
dei viali d'ippocastani.
(Nazim Hikmet)
Jacques Prévert - Le foglie morte
Jacques Prévert - Le foglie morte
Oh! Vorrei tanto che tu ricordassi
i giorni felici quando eravamo amici.
La vita era più bella.
Il sole più bruciante.
Le foglie morte cadono a mucchi...
Vedi: non ho dimenticato.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti
e il vento del nord le porta via
nella fredda notte dell'oblio.
Vedi: non ho dimenticato
la canzone che mi cantavi.
È una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi.
Le foglie morte cadono a mucchi
come i ricordi e i rimpianti.
Ma il mio amore silenzioso e fedele
sorride ancora e ringrazia la vita.
Ti amavo tanto, eri così bella.
Come potrei dimenticarti.
La vita era più bella
e il sole più bruciante.
Eri la mia più dolce amica ...
Ma non ho ormai che rimpianti.
E la canzone che cantavi
sempre, sempre la sentirò.
È una canzone che ci somiglia.
Tu mi amavi
io ti amavo.
E vivevamo noi due insieme
tu che mi amavi
io che ti amavo.
Ma la vita separa chi si ama
piano piano
senza far rumore
e il mare cancella sulla sabbia
i passi degli amanti divisi
Les Feuilles mortes
Oh, je voudrais tant que tu te souviennes,
Des jours heureux quand nous étions amis,
Dans ce temps là, la vie était plus belle,
Et le soleil plus brûlant qu'aujourd'hui.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Tu vois je n'ai pas oublié.
Les feuilles mortes se ramassent à la pelle,
Les souvenirs et les regrets aussi,
Et le vent du nord les emporte,
Dans la nuit froide de l'oubli.
Tu vois, je n'ai pas oublié,
La chanson que tu me chantais...
C'est une chanson, qui nous ressemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Nous vivions, tous les deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Et la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit.
Et la mer efface sur le sable,
Les pas des amants désunis.
Nous vivions, tous les deux ensemble,
Toi qui m'aimais, moi qui t'aimais.
Et la vie sépare ceux qui s'aiment,
Tout doucement, sans faire de bruit.
Et la mer efface sur le sable
Les pas des amants désunis...
1 ottobre 2013
ARCIPOESIA ALL'OPIFICIO DEI SENSI
Distacco, abbandono, perdita, lacerazione, caduta ... questo è l'argomento di ottobre.
L'inagibilità del Circolo di Via dei Peschi ci ha portati a Ferrazze (comune di San Martino Buon Albergo).
L'inagibilità del Circolo di Via dei Peschi ci ha portati a Ferrazze (comune di San Martino Buon Albergo).
Il posto è bellissimo e molto poetico.
Troverete l' Opificio dei Sensi in Internet; sul sito ci sono foto della struttura, mappa e programma dei corsi di quest'anno.
Per arrivare: dalla Mattarana (uscita Tangenziale Est) dirigersi alle Ferrazze, superare la trattoria che si trova sulla curva a gomito proseguendo dritti oltre il ponticello sul Fibbio.
Sulla sx c'è il Circolo e 20 metri oltre c'è un grande parcheggio.
Per arrivare: dalla Mattarana (uscita Tangenziale Est) dirigersi alle Ferrazze, superare la trattoria che si trova sulla curva a gomito proseguendo dritti oltre il ponticello sul Fibbio.
Sulla sx c'è il Circolo e 20 metri oltre c'è un grande parcheggio.
Per consumare pasti (vegetariani) o bevande (bar) serve la tessera Arci.
Un cordiale arrivederci da
Donneinpuntadipenna
25 settembre 2013
24 settembre 2013
La poesia di Cherkovski all’Opificio dei Sensi. Non solo beat.
Venerdì 27 settembre
2013 ore 19:30
L'Opificio dei Sensi ospita uno degli ultimi più grandi letterati statunitensi della seconda metà del Novecento: Neeli Cherkovski incontrerà il pubblico dei suoi lettori e degli affezionati del mondo della beat generation venerdì 27 settembre alle ore 19:30 in una serata unica di poesia.
Biografo di Charles Bukowski e generoso saggista, Cherkovski leggerà le poesie contenute ne “L’amore, comunque”. Il reading verrà introdotto da Laura Zanetti e anticipato dalla lettura delle versioni in italiano dalle voci recitanti dell’editore d’arte Nicola Viviani e del poeta Igor Costanzo. Tessera ARCI sottoscrivibile la sera stessa.Per info: info@opificiodeisensi.it. Sarà possibile intrattenersi con l’autore al termine del reading gustando i piatti dell’Opificio. E’ gradita la prenotazione al 348/8916235
L'Opificio dei Sensi ospita uno degli ultimi più grandi letterati statunitensi della seconda metà del Novecento: Neeli Cherkovski incontrerà il pubblico dei suoi lettori e degli affezionati del mondo della beat generation venerdì 27 settembre alle ore 19:30 in una serata unica di poesia.
Biografo di Charles Bukowski e generoso saggista, Cherkovski leggerà le poesie contenute ne “L’amore, comunque”. Il reading verrà introdotto da Laura Zanetti e anticipato dalla lettura delle versioni in italiano dalle voci recitanti dell’editore d’arte Nicola Viviani e del poeta Igor Costanzo. Tessera ARCI sottoscrivibile la sera stessa.Per info: info@opificiodeisensi.it. Sarà possibile intrattenersi con l’autore al termine del reading gustando i piatti dell’Opificio. E’ gradita la prenotazione al 348/8916235
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21 settembre 2013
PROSSIMAMENTE NEELI CHERKOVSKI all'Opificio dei Sensi a Ferrazze
Neeli Cherkovski, poeta di Los Angeles trapiantato dal 1975 a North Beach, San Francisco, biografo ufficiale di Bukowski e Ferlinghetti. Autore di una decina di libri di poesia, in Italia è stato pubblicato nell’antologia Nuova poesia americana- San Francisco edita da Mondadori. E’ writer-in residence al New College of California.
La Poesia per Neeli Cherkovski
La Poesia per Neeli Cherkovski
La Poesia per me è sorpresa, rivelazione, scrutare nel punto più profondo dello spirito di ciò che ci fa pensare e immaginare. Tirar fuori le immagini dall’ ”aria” è quanto mi sento di fare, intrecciando insieme gli elementi della natura, facendo rimare la vita. Adoro mettere in rima la vita, anche quando le parole non fanno rima nel senso classico della tecnica. Esse aderiscono in ogni caso l’una all’altra. Nulla è pericoloso per la comprensibilità di una poesia. Una poesia – LA POESIA - quella che ciascun poeta condivide, lotta a favore di una comprensione totale di tutto ciò che è inconcepibile. [...]
Neeli Cherkovski © photo Jannie Dresser
20 settembre 2013
E' L'ESTATE CHE VA
L’ESTATE CHE VA
Il sole è
ancora caldo sul mio corpo
e risana le mie vecchie ossa.
Cerco di trattenerlo,lo adoro come un totem,
lo abbraccio, come per un addio senza
ritorno.
Temo che i giorni caldi siano contati,
ma mi rilasso
come fosse l’inizio.
Sogno altre
notti di piacere,
ma la programmazione mi strappa a momenti di
trastullo.
L’Università, il canto, la poesiatutto per animare le tante giornate
prive di un arcobaleno, carenti di calore.
cupo e troppo lungo.
Voglio restare
sul mio scoglio al sole,
senza pensieri
e priva di impegni,
sola con
amenità.
Sono nata per
godere non per soffrire.
Ornella Selogna 20/09/2013
7 settembre 2013
INCONTRIAMOCI
PASTA E FASOI ALLA VENETA Poesia Liquida e ... altro
(MINESTRON DE IDEE)
MERCOLEDI 18 SETTEMBRE ORE 20.00
Opificio dei Sensi a Ferrazze
Care amiche e cari amici
dopo la pausa estiva siamo pronte/pronti a ricominciare?
Il posto è stupendo e se il tempo lo permetterà, dopo la pasta e fasoi, potremo leggere qualche poesia "a filo d'acqua". Però, per conservare il carattere conviviale della riunione, la lettura sarà opzionale.
Portate comunque poesie.
Primo piatto ad libitum + dolce + acqua,vino e caffè = 10 euro
Avremo una sala per noi, per confrontarci, riassumere, comunicare, decidere ecc ... -
L'unico vincolo la prenotazione entro giovedì prossimo (347 5603918 oppure 320 212167622)
Se conoscete altre persone interessate a conoscerci portatele: in tanti è ancora più divertente.
Per chi si è chiesto della POESIA LIQUIDA e delle sue evoluzioni:
Tutto era pronto ma ancora una volta il tempo promette pioggia per lunedì e martedì. Nell'incertezza abbiamo cercato una diversa location e cambiato il nostro programma perciò ... MINESTRON!
19 agosto 2013
IL CASTELLO di Bruna Meneghello
Il castello
Nel castello sulla collina
diafane principesse
coi capelli intrecciati di perle e velluti,
scivolate dai sogni di dolci ballate
si aggirano lungo le mura
aspettando le serenate dei trovatori.
Insieme
ascoltiamo i poeti cantare alla Luna
che illumina la bianca notte d'estate.
Insieme
viviamo l'incanto di un cielo stellato.
Godiamo l'alito fresco della montagna
che non teme il tempo, non teme gli spazi
come i versi che raccontano
emozioni.
31 luglio 2013
CERULEA LUNA di Alvise Fretti
Strascica questa notte
biascicanti sequele
di umidi deliri
di madidi dolori.
Accende la sua luce
la mia cerulea luna.
Le trepide colline
tremolano melliflue
e l'anima si scioglie,
la ninna nanna coglie.
Accende quel suo canto
come un incerto pianto.
Le magiche parole
si rimano da sole.
Che docili canzoni
che dolci sensazioni.
Accende la sua luce
la mia cerulea luna.
È il suo volto stanco.
È il respiro bianco.
Le tue mani ancora,
Rimani nuda ancora.
Accese son le stelle,
accesa la tua voglia.
Mormora questa notte
tormentate sequele
di segreti livori
di separati cuori.
Accende la sua luce
la mia cerulea luna.
da I sonetti della memoria Impressioni metropolitane, Jago Edizioni, Verona 2012
30 luglio 2013
MI MANCA di Marisa Venturi
Lunapiena 2013
Mi manca
la luna d’estate
e l’ombra
di una barca rovesciata
Mi manca
il suono dell'onda
la sabbia bagnata
che impudica si insinua
la luna d’estate
e l’ombra
di una barca rovesciata
Mi manca
il suono dell'onda
la sabbia bagnata
che impudica si insinua
Mi manca
Il calore di una mano
sudata
al risveglio
Mi manca
Il chiarore lontano
delle albe color latte
la pioggia sul viso
dei viaggi in moto
e il tempo perduto
Mi manca
L’egoismo del No
Caduto
nella mollezza
della solitudine
Mi manca
chi mi diceva No
Oppure Si
E mi ripescava
dalle sabbie mobili
dell’ indecisione
Mi manca l’amore
Quello pacato.
Senile
Mi manca una carezza lieve
Mi manca la tensione
tra il Me e il Noi.
Mi manca
un tocco gentile
Mi manca l’approdo
di un abbraccio forte
E duraturo
Mi manca il tempo
per avere Futuro
Mi manca
la Voglia di Vivere
Guardo questa luna piena
La stessa
che indifferente
tra le torri avanza
E ho
in abbondanza
motivi
per salire
sul carro dei monatti
Vittima di una peste
chiamata Disperazione
la Voglia di Vivere
Guardo questa luna piena
La stessa
che indifferente
tra le torri avanza
E ho
in abbondanza
motivi
per salire
sul carro dei monatti
Vittima di una peste
chiamata Disperazione
E la vita è come la peste
Uccide anche da morta
Uccide anche da morta
29 luglio 2013
LA LUNA di Alessandra Ronconi
La luna
la grossa lacrima del cielo
sopra gli attimi chiari
in cui ti ho atteso.
Dentro all'utero caldo
di ogni tentativo
le unghie dei gesti
grattavano le ore.
Anche tu, anch'io
perduti come treni
non ha più tempo la nostra solitudine-
Anche tu, anch'io
tra consumate rotaie
di ricordi. E l'ascia dei tuoi gesti
le separa.
la grossa lacrima del cielo
sopra gli attimi chiari
in cui ti ho atteso.
Dentro all'utero caldo
di ogni tentativo
le unghie dei gesti
grattavano le ore.
Anche tu, anch'io
perduti come treni
non ha più tempo la nostra solitudine-
Anche tu, anch'io
tra consumate rotaie
di ricordi. E l'ascia dei tuoi gesti
le separa.
25 luglio 2013
FRAMMENTI di SAFFO
TRAMONTATA è LA LUNA
Tramontata è
la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte ;
anche giovinezza già dilegua ,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
e le Pleiadi a mezzo della notte ;
anche giovinezza già dilegua ,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
SULLA TENERA ERBA APPENA NATA
Sulla tenera erba appena nata
Piena splendeva la luna
quando presso l’altare si fermarono:
e le Cretési con armonia
sui piedi leggeri cominciarono,
spensierate, a girare intorno all’ara
sulla tenera erba appena nata.
quando presso l’altare si fermarono:
e le Cretési con armonia
sui piedi leggeri cominciarono,
spensierate, a girare intorno all’ara
sulla tenera erba appena nata.
LE STELLE INTORNO ALLA BELLA LUNA
Le stelle intorno alla bella luna
velano il volto lucente,
quando piena, al suo colmo,
argentea,
splende su tutta la terra.
FOGLIO BIANCO di Betty Marchi
Guardo la luna
che lenta scende e scivola via
lasciando notte.
Notte su le note
di una musica lieve
e intanto annoto parole
che parlano di niente,
di nessuno.
Se non di luna che lenta scende
lasciando buio attorno
e bianco su foglio bianco.
POESIE SULLA LUNA di Stella Cernecca
PETIT ONZE
Luna
nel castello di Montorio
tre bianche torri
in cerchionoi.
Bocca
di luna piena luminosa
taci e ascolti
poesie per
noi.
La luna e il sole
La luna,
la notte,
mi prepara
un'essenza afrodisiaca,
solo per me.
La luna,
la notte,
mi versa il suo cocktel
al primo mattino,
solo per me.
La luna,
la notte,
mi dona
il suo nettare trasparente
in coppe verdi di rugiada,
solo per me.
- Bevi, è buona! -
ella mi baciae se ne va.
Svegliata nel sonno
bevo il distillato astrale.
Le ultime gocce
sono per il mio re sole,egli,
con calma,
si alza,
nel tiepido mattino.
Insieme affronteremo
la nuova giornata.
All'alba
Fra poco le stelle
se ne andrannoa dormire:
hanno già fatto compagnia
agli amanti,
ora non servono più.
L'aria si fa più fresca
e profumatae la luce avanza lentamente.
Adesso,
che tutte le stelle
si son dileguate,
la luna spadaccina
rientra nel grembo materno
a respirare il vuoto cosmico
PETITE ONZE da Ancilla
Plenilunio
fresco, leggero, dolce vento
mi accarezza tutta
senza calura
finalmente
fresco, leggero, dolce vento
mi accarezza tutta
senza calura
finalmente
23 luglio 2013
GUARDA CHE LUNA ...
Questa volta ci siamo riusciti! Serata bellissima! Il venticello che di sera spira sul colle del castello ha reso tutto ancor più piacevole. Trentacinque adulti che si sono ritrovati là, ...
Alla luce della luna e delle torce abbiamo letto poesie ma anche composto alcuni Petit Onze (Struttura poetica di 1-4-3-2-1- per un totale di 11 parole).
"... dove comincia il silenzio e lo stare con se stessi, in lento
ascolto … un posto in cui si possano svasare
pensieri, sterrarne le radici e rinvigorirle di luce e di aria per poi
insediarle in nuove terre …”
Aldo amico di penna, di musica e di teatro ci ha dilettato con
le sue suggestioni musicali; CANZONI LUNATICHE per una serata speciale.
Alla fine un brindisi per i nuovi nati: Alessandro, Matilde e Aurora. E per i nonni, nostri compagni di avventure poeticoteatralmusicali.
Alla fine un brindisi per i nuovi nati: Alessandro, Matilde e Aurora. E per i nonni, nostri compagni di avventure poeticoteatralmusicali.
Alla luce della luna e delle torce abbiamo letto poesie ma anche composto alcuni Petit Onze (Struttura poetica di 1-4-3-2-1- per un totale di 11 parole).
LUNA,
INCINTA DI SOGNI SMARRITI
DI DESIDERI MANCATI
TI ORDINO:
PARTORISCI
Marisa Venturi
MISTERIOSA
DOLCE LONTANA PALLIDA LUNA
SEI UN ENIGMA
LASSÙ IN
CIELO
Paola Tosetti
Marisa Venturi
MISTERIOSA
DOLCE LONTANA PALLIDA LUNA
SEI UN ENIGMA
LASSÙ IN
CIELO
Paola Tosetti
12 luglio 2013
POESIE DI LUNAPIENA AL CASTELLO DI MONTORIO
Buongiorno a tutti, cari amici poeti
Ci aspetta l'appuntamento con POESIE DI LUNAPIENA;
lo stesso che Giove Pluvio ci aveva negato a giugno.
Non ripropongo il volantino ma solo questo invito a
confermare o dare la vostra partecipazione.
E' necessario
prenotare perchè siamo ospiti fuori-orario e dobbiamo sapere chi
viene per comunicarlo: potete telefonare a Giovanna cell. 3472495679 o a Marisa
347 5603918 o rispondere a questa mail.
Ci troviamo davanti
all'ingresso del castello alle 21.15 lunedì 22 luglio.
Abbiamo modificato l'orario, prendetene atto. Si comincia alle 21.30.
Portate poesie, portate soprattutto vostre poesie e
ricordatevi la torcia elettrica e un notes con matita. Portatevi uno scialle
perchè al castello, a sera, scende la brezza dei Lessini.
Aldo Zappacosta ci diletterà con
CANZONI LUNATICHE.
C'è il parcheggio vicino al castello perciò non
preoccupatevi, non c'è da camminare.
Un saluto
Marisa, Silvana e Giovanna per
Donneinpuntadipenna
24 giugno 2013
17 giugno 2013
5 giugno 2013
"POESIE NEL PARCO"
Al concorso di; "POESIE NEL PARCO", Marisa e Betty saranno tra le premiate.
La premiazione avrà luogo questa sera alle ore 20,30, presso la biblioteca del comune di San Martino Buon Albergo.
La premiazione avrà luogo questa sera alle ore 20,30, presso la biblioteca del comune di San Martino Buon Albergo.
26 maggio 2013
DILETTA FANCIULLA di Elisabetta Marchi
veder le tue gote velate di lacrime.
Codesto dispiacere quale origine può avere?
La tua leggiadria tipica dell'infanzia
s'ammanta d'un velo,
ed io mi sento così prostrata.
Sì desta repentino in me un barlume...
Sono intenta a sminuzzar cipolle
e tu appresso ad esse, molto appresso, ti trovi.
Così piangi lacrime d'artificio,
tenera infante.
Il mio cuore è in tripudio
avendo or ora capito la palese origine
della tua commozione.
Posso or ora stringerti tra le braccia
in un anelito di rinnovata e amorevole gaiezza.
Piccoli pensieri concatenati di Elisabetta Marchi
Il caffè con te
davanti alla finestra
spalancata sul giorno,
mentre guardiamo i fiori sul davanzale
che sì fanno spettinare dal vento...
Il vento sfiora le nuvole...
Le nuvole sì sfaldano nel cielo immenso...
Nel cielo immenso lascio andare i miei grandi sogni alla ricerca di infinito...
L'infinito azzurro mi restituisce il mio piccolo mondo, le mie piccole cose, i dettagli che mi conquistano.
davanti alla finestra
spalancata sul giorno,
mentre guardiamo i fiori sul davanzale
che sì fanno spettinare dal vento...
Il vento sfiora le nuvole...
Le nuvole sì sfaldano nel cielo immenso...
Nel cielo immenso lascio andare i miei grandi sogni alla ricerca di infinito...
L'infinito azzurro mi restituisce il mio piccolo mondo, le mie piccole cose, i dettagli che mi conquistano.
19 maggio 2013
CUCCHIAINI di VIVIAN LAMARQUE letta da Luisa Rinaldi
Cucchiaini
A
tavola
per non parlare da sola
ha parlato con le sue posate
per tutta l'infanzia
per tutta l'adolescenza
con la signora forchetta
e suo marito il coltello
per tutti i pranzi
e tutte le cene
poi è diventata grande
non ha più parlato all'acciaio inossidabile
quasi più è tornata nel cassetto
dei feroci bambini cucchiaini.
per non parlare da sola
ha parlato con le sue posate
per tutta l'infanzia
per tutta l'adolescenza
con la signora forchetta
e suo marito il coltello
per tutti i pranzi
e tutte le cene
poi è diventata grande
non ha più parlato all'acciaio inossidabile
quasi più è tornata nel cassetto
dei feroci bambini cucchiaini.
17 maggio 2013
Riflessioni di Corinna su "Versi di piccole cose"
http://www.verona-in.it/2013/05/16/versi-di-piccole-cose-uniniziativa-promossa-da-arcipoesia/
Questo è il link per accedere alle Riflessioni di Corinna su "Versi di piccole cose" pubblicato su VeronaIn-
Un grazie a Corinna per la sua disponibilità.
Questo è il link per accedere alle Riflessioni di Corinna su "Versi di piccole cose" pubblicato su VeronaIn-
Un grazie a Corinna per la sua disponibilità.
14 maggio 2013
VERSI DI PICCOLE COSE? di Marisa Venturi
VERSI DI PICCOLE COSE
Nel vecchio baule
conserva
i suoi sessant’anni.
Conserva apparenti
quisquilie
Spenti echi remoti
Conchiglie
bordate di rosa
sepolte in un mare
di cianfrusaglie
Sbiadite foglie di seta
Finte camelie
ormai tristi
e vizze
Sotto
due marionette di legno
Vacanza a Praga
Un re e una regina
Questo erano
nel regno
Sul fondo
un fiocco azzurro
e un libriccino
con dedica
Massaggi ayurvedici
per un bambino
rimasto sogno
E ancora
Scampoli
di jersey e di seta ecrù
Pizzi a crochet
nastri e ricami
Gomitoli soffici
per maglie pensate
E voile
Velluti e stanchi piquet
di balli dimenticati.
Tutto parla di gioventù
Lontane
Irrimediabilmente
consumate.
Nel vecchio baule
conserva
i suoi sessant’anni.
Conserva apparenti
quisquilie
Spenti echi remoti
Conchiglie
bordate di rosa
sepolte in un mare
di cianfrusaglie
Sbiadite foglie di seta
Finte camelie
ormai tristi
e vizze
Sotto
due marionette di legno
Vacanza a Praga
Un re e una regina
Questo erano
nel regno
Sul fondo
un fiocco azzurro
e un libriccino
con dedica
Massaggi ayurvedici
per un bambino
rimasto sogno
E ancora
Scampoli
di jersey e di seta ecrù
Pizzi a crochet
nastri e ricami
Gomitoli soffici
per maglie pensate
E voile
Velluti e stanchi piquet
di balli dimenticati.
Tutto parla di gioventù
Lontane
Irrimediabilmente
consumate.
10 maggio 2013
9 maggio 2013
“Verona Risuona 2013: riconversione sonora di spazi urbani”, LA POESIA è SERVITA - Tavola pronta e si serviranno versi.
Il giorno 11 maggio, per il secondo anno consecutivo, il gruppo Poetria, si inserisce nella manifestazione “Verona Risuona 2013: riconversione sonora di spazi urbani”, promossa dal Conservatorio di Verona, con un suo evento a sé stante, che abbiamo voluto battezzare “La poesia è servita “.
Si tratta di un variegato e fantasioso intrattenimento poetico nel corso del quale i versi verranno, appunto, serviti in forma inconsueta e originale ai commensali di passaggio che vorranno lasciarsi coinvolgere in quest’avventura mirabolante… In una suggestiva cornice, al centro di Piazza Erbe, verrà imbandita una tavola alla quale ci si potrà accomodare per degustare le nostre particolarissime pietanze, accompagnati dai “poetrici camerieri” che vi guideranno lasciandovi scegliere da un nutrito menù la poesia più adatta al vostro palato.
Potrete cogliere l’occasione di ascoltare le parole cadenzate o le rime sciolte che verranno sussurrate alle vostre orecchie da un lettore che sarà per l’occasione a vostra completa disposizione oppure godrete del piacere della lettura vis-à vis di una poesia dedicata a voi soltanto, che potrete sorseggiare come da un calice di vino generoso.
Ci saranno poi falsh mob e colpi di scena che non vi faranno rimpiangere d’essere restati con noi.
Non mancheranno infine danze, musiche e canzoni.
Se il programma vi attira, ricordate l’appuntamento: sabato 11 maggio dalle 16 alle 18 in Piazza delle Erbe a Verona.
Si tratta di un variegato e fantasioso intrattenimento poetico nel corso del quale i versi verranno, appunto, serviti in forma inconsueta e originale ai commensali di passaggio che vorranno lasciarsi coinvolgere in quest’avventura mirabolante… In una suggestiva cornice, al centro di Piazza Erbe, verrà imbandita una tavola alla quale ci si potrà accomodare per degustare le nostre particolarissime pietanze, accompagnati dai “poetrici camerieri” che vi guideranno lasciandovi scegliere da un nutrito menù la poesia più adatta al vostro palato.
Potrete cogliere l’occasione di ascoltare le parole cadenzate o le rime sciolte che verranno sussurrate alle vostre orecchie da un lettore che sarà per l’occasione a vostra completa disposizione oppure godrete del piacere della lettura vis-à vis di una poesia dedicata a voi soltanto, che potrete sorseggiare come da un calice di vino generoso.
Ci saranno poi falsh mob e colpi di scena che non vi faranno rimpiangere d’essere restati con noi.
Non mancheranno infine danze, musiche e canzoni.
Se il programma vi attira, ricordate l’appuntamento: sabato 11 maggio dalle 16 alle 18 in Piazza delle Erbe a Verona.
VENERDì 10 MAGGIO ORE 18 al Circolo della Rosa
AL CIRCOLO DELLA ROSA
Via Sante Felicita, 13
Presentazione del libro di poesie:
Cuore di preda - Poesie contro la violenza alle donne, Edizioni CFR
antologia a cura di Loredana Magazzeni, che sarà presente all’incontro con alcune poete, immagini di Fabiola Ledda. Lettura di alcune tra le poesie del testo da parte di: Livia Alga, Lucia Bertell, Claudia Betteri, Serena Betti, Sara Bigardi, Susanna Bissoli, Anna Capozzo, Corinna Ferrarese, Serella Gatti Linares, Margherita Guglielmo, Margherita Mulas, Morena Piccoli, Vincenzo Rosanò, Luisa Spencer, Ida Travi, Michela Turra, Anna Zoli.
Al pianoforte Isabella Lombardi.
Incontro a cura del Circolo della Rosa
Via Sante Felicita, 13
Presentazione del libro di poesie:
Cuore di preda - Poesie contro la violenza alle donne, Edizioni CFR
antologia a cura di Loredana Magazzeni, che sarà presente all’incontro con alcune poete, immagini di Fabiola Ledda. Lettura di alcune tra le poesie del testo da parte di: Livia Alga, Lucia Bertell, Claudia Betteri, Serena Betti, Sara Bigardi, Susanna Bissoli, Anna Capozzo, Corinna Ferrarese, Serella Gatti Linares, Margherita Guglielmo, Margherita Mulas, Morena Piccoli, Vincenzo Rosanò, Luisa Spencer, Ida Travi, Michela Turra, Anna Zoli.
Al pianoforte Isabella Lombardi.
Incontro a cura del Circolo della Rosa
7 maggio 2013
APPUNTAMENTO CON ON FASOLIN di Agnese Girlanda
Sabato 11 maggio,
ore 17,00: In occasione della FESTA DELLA MAMMA:
pensieri di una mamma scritti da una nonna "On fasolin": poesie
dialettali con traduzione di Agnese Girlanda
Libreria Ninive
vicolo Pomo d'oro 10
37121 Verona
(traversa di c.so Cavour)
Parcheggi: Arsenale e San Zeno (a pagamento); Porta Palio (gratuito)
Aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30
chiuso lunedì mattina
fax e tel. 0458031248
Libreria Ninive
vicolo Pomo d'oro 10
37121 Verona
(traversa di c.so Cavour)
Parcheggi: Arsenale e San Zeno (a pagamento); Porta Palio (gratuito)
Aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,30
chiuso lunedì mattina
fax e tel. 0458031248
2 maggio 2013
LE COSE ELEMENTARI DI GHIANNIS RITSOS
In modo maldestro, con ago grosso, con
filo grosso,
s' attacca i bottoni della giacca. Parla da
solo:
Hai mangiato il tuo pane? Hai dormito tranquillo?
Hai potuto parlare? Tendere la mano?
Ti sei ricordato di guardare dalla finestra?
Hai sorriso al bussare della porta?
Se la morte c'è sempre, è la seconda.
La libertà sempre è la prima.
29 aprile 2013
25 APRILE - Giuseppe Bartoli
25 APRILE - Giuseppe Bartoli
L’importante è non rompere lo stelo
della ginestra che protende
oltre la siepe dei giorni il suo fiore
C’é un fremito antico in noi
che credemmo nella voce del cuore
piantando alberi della libertà
sulle pietre arse e sulle croci
Oggi non osiamo alzare bandiere
alziamo solo stinti medaglieri
ricamati di timide stelle dorate
come il pudore delle primule:
noi che viviamo ancora di leggende
incise sulla pelle umiliata
dalla vigliaccheria degli immemori
Quando fummo nel sole
e la giovinezza fioriva
come il seme nella zolla
sfidammo cantando l’infinito
con un senso dell’Eterno
e con mani colme di storia
consapevoli del prezzo pagato
Sentivamo il domani sulle ferite
e un sogno impalpabile di pace
immenso come il profumo del pane
E sui monti che videro il nostro passo
colmo di lacrime e fatica
non resti dissecato
quel fiore che si nutrì di sangue
e di rugiada in un aprile stupendo
quando il mondo trattenne il respiro
davanti al vento della libertà
portato dai figli della Resistenza.
L’importante è non rompere lo stelo
della ginestra che protende
oltre la siepe dei giorni il suo fiore
C’é un fremito antico in noi
che credemmo nella voce del cuore
piantando alberi della libertà
sulle pietre arse e sulle croci
Oggi non osiamo alzare bandiere
alziamo solo stinti medaglieri
ricamati di timide stelle dorate
come il pudore delle primule:
noi che viviamo ancora di leggende
incise sulla pelle umiliata
dalla vigliaccheria degli immemori
Quando fummo nel sole
e la giovinezza fioriva
come il seme nella zolla
sfidammo cantando l’infinito
con un senso dell’Eterno
e con mani colme di storia
consapevoli del prezzo pagato
Sentivamo il domani sulle ferite
e un sogno impalpabile di pace
immenso come il profumo del pane
E sui monti che videro il nostro passo
colmo di lacrime e fatica
non resti dissecato
quel fiore che si nutrì di sangue
e di rugiada in un aprile stupendo
quando il mondo trattenne il respiro
davanti al vento della libertà
portato dai figli della Resistenza.
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