Guido Catalano
13 febbraio ore 18.00 c/o la chiesa di S. Maria in Chiavica.
La prima cosa che viene in mente leggendo le poesie di Guido Catalano è che si tratta di liriche sorridenti. I versi sono spesso apertamente giocosi, ironici, divertenti. Eppure non sono propriamente comici: il loro tono è sostanzialmente lirico, affettuoso; la loro ironia, spesso anche autoironia, a volte è persino dolente, e la loro giocosità è diretta ad includere fiduciosamente il lettore entro un cerchio di calorosa amicizia.
Sono poesie che fanno uso di un linguaggio colloquiale, quello di tutti i giorni, e si rivolgono al lettore come in presa diretta, non solo evitando i diaframmi dell'uso di forme letterarie, ma anche riproducendo l’immediatezza del proprio farsi. Sembrano nascere e vivere in colloquio con il lettore. Non però solo nel colloquio silenzioso da singolo a singolo (da solitario a solitario) che lega a distanza ciascun poeta al proprio lettore attraverso la pagina o lo schermo di un computer: queste poesie hanno una vitalità che immediatamente fa pensare che vogliono essere lette ad alta voce e accompagnate dal gesto, che pretendono non solo una condivisione ideale, ma un vero e proprio scambio di natura teatrale. Non a caso Guido Catalano, oltre che un poeta gentilmente giocoso e affettuoso, è anche un uomo di teatro, un attore che propone felicemente i suoi testi in spettacoli itineranti.
Dalla biografia di G. C., già ricca di avvenimenti, risulta che il giovane poeta ha fatto televisione e teatro, pubblicato libri, organizzato eventi culturali. Attualmente, insieme ad Arsenio Bravuomo, capeggia una carovana di poeti girovaghi che si esibisce in un reading-spettacolo già acclamato in alcune tra le principali città italiane. “Love poetry! tour” è il nome dato alla carovana e allo spettacolo stesso.
Anna Setari da Internet
Le poesie di Catalano, se siete ancorati a schemi classici della poetica, potranno sconcertavi. Potranno anche non piacervi, o piacervi in parte ma anche per quella parte ne vale la pena.
Catalano è come un dirompente Bukowski della geneazione Beat; informale, dissacratore e senza schemi apparenti ma non così spinosamente duro; i suoi versi dichiarano con franchezza disarmante dolcezze, tristezze e dubbi che sempre inteneriscono.
I suoi dialoghi surreali, a pensarci bene, corrispondono in tutto e per tutto ai pensieri in libertà, quelli che ci assalgono e ci arrovellano quando siamo turbati, felici, disperati ... .
Insomma, Catalano è uno che fa discutere e piace ai giovani perchè usa il linguaggio dei giovani esprimendone le incertezze e le precarietà.
Vale la pena andarci.
Marisa
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