LA VIA
DEL RITORNO
che mi riporta l’ora che ti ho perso.
del sole e non immagina né lampi
né fuochi, né azzurri raggi di voci,
ma il riflesso dell’ombra in cuore trema
come un merletto d’angelo in attesa.
L’anima parla trasparente e, densa,
sullo specchio d’ottone si tradisce.
Se qualche volta ho pianto non so dove
sia finito il lamento se polvere
è rimasto e non goccia, o stilla, o pioggia.
Venga la solitudine, tra falci
di luce, tra la crepitante e spessa
cartilagine d’un urlo d’amore
che non s’espande più in là del vertice
obliquo e vergine dell’abbandono.
Perché non insegnano ai morti
la via del ritorno?
Nessun commento:
Posta un commento